A caccia delle cimici con il cane disinfestatore
Gli insetti sono arrivati dall’estero e ora stanno infestando le abitazioni

Metodo Rivoluzionario:
«Questo è un metodo di disinfestazione rivoluzionario». Adriano Cordella, 54 anni, disinfestatore e titolare di un’azienda, ha addestrato il suo pastore belga malinois, Issima, a cercare un particolare tipo di insetti: le cimici dei letti. «Ad oggi Issima è il primo cane (di un disinfestatore) in Italia ad essere un cercatore di cimici dei letti. E le sue capacità di ricerca sono prodigiose: se l’occhio umano riesce a scovare solo il 35/40% delle cimici dei letti presenti negli appartamenti, Issima le trova tutte», spiega Adriano Cordella.
Adriano e il suo pastore belga malinois, di 16 mesi, da un po’ di tempo sono diventati una squadra richiestissima nel campo delle disinfestazioni di questi insetti. «Ricevo almeno due richieste di interventi alla settimana a Torino e provincia», dice il titolare dell’azienda di disinfestazioni di corso Sebastopoli.
Da dove arrivano:
Le cimici dei letti sono degli insetti, avvistati per la prima volta in America, che stanno arrivando a Torino probabilmente portate da turisti e stranieri, e che si nutrono di sangue durante la notte (per questo si trovano nei letti). Possono provocare prurito, ma non trasmettono nessuna malattia. E secondo Adriano Cordella la presenza del suo cane per trovare questi insetti è insostituibile, «perché le cimici dei letti sono quasi immuni da qualsiasi tipo di insetticida. Se quindi lo si spruzza in casa senza prima averle viste, la disinfestazione non va a buon fine. Noi le uccidiamo con azoto liquido o calore».
E pensare che Adriano Cordella per vent’anni anni non ha mai neanche avuto un cane da compagnia. Poi due anni fa ha iniziato a studiare le cimici dei letti e ha scoperto che negli Stati Uniti alcuni disinfestatori utilizzano dei cani «cerca – cimici», e ha deciso di portare la tecnica in Italia.
Allenamenti:
Gli allenamenti con Issima, tra Torino e Vinovo, sono iniziati fin dai suoi primi mesi d’età, e continuano oggi. «Per lei lavorare con me è un gioco, lo fa per stare insieme a me. L’ho adottata con fini lavorativi, e non pensavo di affezionarmi a lei così tanto», dice Cordella. Che insieme ad Issima ha progetti molto più grandi: «La voglio addestrare alla ricerca dei tumori».
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